Le Vostre Storie

Esperienza …buttata !

Scrive Guido: Mi sono occupato di interior design per quarant’ anni, spaziando per ogni dove, una vita lavorativa intensa e piacevole. Poi mio malgrado ho dovuto (!? ) interrompere l’attività per la crisi in atto. Mi ritrovo esodato e disoccupato. Preoccupato per un futuro incerto in assenza di un qualsiasi lavoro ( a 63 anni chi ti vuole! ) lontano da una misera pensione e alle spalle di una famiglia che stenta a sopravvivere. Non era il futuro che immaginavo. Rammaricato per un bagaglio di conoscenze da gettare nel bidone dei rifiuti. Tanta esperienza che potrei trasmettere ai giovani del settore abbreviando notevolmente i tempi di formazione ” pratica ” che la scuola italiana non fornisce . Il tirocinio o praticantato è insufficente e spesso necessitano anni per assicurarsi l’indipendenza.
Potrebbe essere occasione di guadagno e sicuramente di soddisfazione per sentirsi ancora utili.

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Vagabonda

image4Scrive Spyros: Ho lasciato l’Italia a Marzo 2007 e non sono piu tornata.
Ho vissuto a Shanghai per quasi tre anni lavorando.
Qualche mese a Dubai, un mese a Maracaibo, una schifezza.

Ora sono cinque anni che vivo in Finlandia, mi trovo molto bene anche se l’inverno è lungo e freddo ma l’estate è meravigliosa, il sole non tramonta mai.

 

image1Un paese sicuro, tranquillo, molto attenti agli anziani e disabili. Qui l’età per lavorare non la guardano, gli interessa la tua capacita. Io ho 62 anni, lavoro e me lo sono inventato, ora faccio la pasticcera.

Spyros in una foto che ci ha inviato, sullo sfondo un lago finlandese. In basso una torta preparata da Spyros.

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Rigenerarsi

Scrive Carlo: Un paio di anni fa ho smesso di praticare la mia attività di medico e da allora ho ricominciato a fare il medico. Mi spiego: era arrivata l’età della pensione ma non avevo alcuna voglia di mettere in un cassetto la mia professione. Non dover più combattere con la burocrazia sanitaria e non essere più ossessionato dagli orari, a questo sì ho rinunciato volentieri ed ero contento di togliermi queste scocciature dai piedi. Ma il rapporto con i pazienti è sempre stata la mia vita e a quella non volevo rinunciare. Alcuni amici che lavorano in un’organizzazione di volontariato e che conoscevano questo mio desiderio mi hanno proposto di trascorrere due periodi l’anno in posti del mondo dove c’è un gran bisogno di medici e ci sono centri di questa organizzazione. All’inizio ero molto perplesso, non solo perché temevo di non essere in grado di reggere la fatica fisica imposta da questi luoghi disagiati, ma anche perché la mia filantropia non era arrivata ad immaginare una sfida del genere. Alla fine mi sono fatto convincere e ci ho provato. E’ stata un’esperienza indescrivibile: molto dura ma anche emozionante, con emozioni che non provavo da tanto tempo. Mi sono sentito utilissimo, ho toccato con mano le differenze del mondo, ho conosciuto realtà che mai avrei immaginato esistessero e persino sul lato professionale mi sono accorto che avevo bisogno di migliorarmi, di studiare cose che non conoscevo. Dopo due esperienze di questo genere posso dire che è stato un vero modo per rigenerarmi, non avrei potuto immaginare un passaggio migliore verso la mia stagione da pensionato.

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Come faccio a riconvertirmi sul lavoro ?

Da parte di Lucia: Sono Lucia, ho 58 anni e sono architetto. Da un anno non mi entra più un lavoro con la crisi che c’è, peraltro dal 2010 sono sola a condurre casa e due figli che studiano a Firenze e non lavorano, con un ex-marito disoccupato che quindi delega tutto a me, fin tanto che ho lavorato. Adesso sono nel panico perche vista l’età, non riesco a ri-convertirmi in altro modo.
Ho fatto la cuoca, la cameriera, la sommelier…ma sono state tutte situazioni molto momentanee. Adesso non ho niente per le mani…e non so come fare.

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E sogno ancora

Scrive Nina: Ci siamo conosciuti nel 2000 ma non ho creduto alle sue parole. Cinque anni dopo mi sono resa conto che era tutto ciò che avrei mai potuto desiderare dalla vita; abbiamo avuto una stupenda storia d’amore che lui ha voluto troncare in giugno quando mi ha detto che per me non c’era più tempo. Ora non vivo più e cerco di darmi una motivazione per aprire gli occhi la mattina ed affrontare il mio mondo: i nipotini, i figli, i miei genitori, il mio lavoro ma soprattutto la mia solitudine. E’ come se il tempo fosse scaduto e rimane solo una ingombrante solitudine da vivere e non ho più la forza di guardare avanti. Riesco solo a piegarmi su me stessa cercando di andare avanti. Di amici alla mia età è difficile trovarne, condividere interessi senza essere fraintese , quasi impossibile. Spero in un raggio di sole.  In foto: Juile De Waroquier: Un raggio di sole

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Voltare pagina

Scrive Rossella: Tra pochi giorni compirò 55 anni. Non me li sento, non mi sono mai sentita gli anni che ho. Però stavolta mi sento sulla soglia: ho appena chiuso la mia attività lavorativa, gestivo un asilo nido che ha dovuto chiudere in seguito alla crisi economica; mio marito ha perso il lavoro un anno e mezzo fa e non è riuscito a trovare più nulla se non qualche consulenza (era un dirigente d’azienda) e ormai ha sessant’anni. Stando molto attenti alle spese possiamo vivere fino a quando gli daranno la pensione e quindi non siamo disperati. Però mi chiedo quale sarà la mia vita per i prossimi 10-15 anni. Mio marito, che ha già passato questa fase, progetta ingaggi come velista e mi vuole con lui (anch’io ho un passato da velista), ma non mi piace l’idea di andarmene in giro per il mondo con estranei e, forse, rischiare la vita, sicuramente dovermi adattare a ritmi ed esigenze che non sempre mi piaceranno. E poi i nostri figli, tutti tra i 21 e i 25 anni, per un motivo o per l’altro hanno ancora bisogno di noi. Mi piacerebbe realizzare un vecchio progetto di scrivere un libro, perché scrivere è sempre stata una componente della mia vita, ma non voglio ingrossare la schiera degli aspiranti scrittori senza talento. Forse lo farò solo per me, ma … è un momento di grandi interrogativi. Lo so, qualcuno dirà: ma come, puoi permetterti di non lavorare e ti lamenti; fai volontariato (lo farò), dedicati a tuo marito… Ecco, ho la sensazione che sia un momento di cambiamento anche di coppia, adesso che non ci sono più i ritmi professionali: io vorrei fermarmi un po’, lui vuole andare.

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Una vita che vive ancora

Da parte di Carlo: Sono del”43 e vado per i 71. Nato con destino agricolo a 30 anni mi sposo e faccio il primo cambio di vita diventando agente di commercio, negli anni progredisco e cambio mentre nascono tre figli. A 51 mia moglie di cui ero innamorato come il primo giorno mi lascia stroncata dal cancro. Due anni dopo ho il bisogno di reinventarmi lavorativamente e ritorno a fare l’agente fino a 60 anni cessando per motivi pensionistici e trovando un rapporto da co co pro che fra vari rinnovi dura fino ai 70 anni compiuti e non mi viene rinnovato all’ultima scadenza per motivi legati alla crisi dell’azienda. I figli sono diventati grandi ed hanno una loro vita com’è giusto, io negli anni ho provato a rifarmi una vita ed attualmente frequento da anni una donna con cui stiamo pensando di convivere..io dovrei sentirmi appagato abito a casa mia ed ho una pensione..ma il fatto di essere fuori dal mondo produttivo mi fa vivere malissimo e le giornate sono interminabili….non ho hobby… le mie amicizie sono rimaste tali ma i rapporti sono rarissimi (ognuno preso dai suoi guai) ho anche provato a cercare una occupazione ma il mio annuncio si perde in mezzo alle migliaia di quelli dei giovani…quando sono con delle persone anche giovani avverto una grande ed affettuosa simpatia nei miei confronti ma poi finisce li; il mondo mi sembra girato dall’altra parte….

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Sono stanca di trascorrere il sabato sera da sola!!

Da parte di Liliana: Quando si avvvicina il fine settimana per me comincia il dramma… Le mie figlie escono, come è giusto che sia, ed io, che non ho un compagno perchè dopo la separazione non ho trovato la persona giusta, mi ritrovo senza amici e senza granchè da fare se non tutto l’arretrato che mi trascino dietro dopo una settimana di lavoro… ma io non ho voglia di lavorare! Avrei bisogno di condividere con persone a me simili momenti di spensieratezza e allegria, fare qualcosa per ricaricare le pile e ritrovare la socievolezza e la gioia di vivere che hanno sempre contrassegnato la mia esistenza,ma che, ahimè, mi hanno abbandonato da qualche tempo, spingendomi a rinchiudermi in me stessa ed a rimuginare sulla mia solitudine….  

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Un momento in solitudine

Ecco una riflessione e qualche verso inviati da Gioindel, che non intende smettere di sognare:  Ogni giorno passa ed ha le sue vicissitudini.  Ma in ognuno di essi c’è un “momento in solitudine” in cui vorresti capire il senso della vita e il percorso che hai fatto. A vent’anni, anzi a 14, ero un grande progettista della mia vita, avevo le idee chiare di quello che essa sarebbe stata, ma alla fine i miei progetti e la mia vita hanno preso due percorsi diversi.
Quando si dice “l’uomo propone e Dio dispone” è sicuramente vero perchè i miei proponimenti sono stati sconfitti dalla realtà.  Gli amici mi dicono che sono stato e sono un sognatore, ma questo non mi dispiace perchè a me piace chiudere gli occhi e sognare, però vorrei farlo anche a occhi aperti ma ancora una volta la realtà non te lo consente. Nel tempo nella mia vita sono diventato un po’ fatalista, “va come deve andare”, ma ho continuato a sognare per chi mi sta attorno e mi accorgo ancora una volta che nemmeno per loro è così.
Ed è in questo momento di solitudine che mi chiedo: “perchè è difficile realizzare i sogni?”
Un sogno di una vita semplice,
un sogno di una vita serena,
un sogno di una vita d’amore,
semplicemente un sogno di un sognatore …………….
che fino alla fine continuerà a sognare.

Sempre da parte di Gioindel:  “Se…” e “Il tempo”

“Se si sapesse dove vanno e muoiono le nuvole
capiresti che la tua vita è………….una
virgola scritta in un libro chiamato
…………….UNIVERSO!!!!!!!!!!!!”

“Se il tempo……
non si contasse,
io non avrei età
e sarei libero di scherzare
vivere ed amare
……in ogni tempo.”

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Cerco di reinventarmi

Scrive Gloria: Ho 55 anni e mi ritrovo da sola da alcuni anni a causa di un triste evento. Cerco sempre di reinventarmi e mi guardo intorno cercando amicizie, ma mi rendo conto che a questa età è molto più difficile rispetto ad una età più matura, dove esistono strutture per aggregare le persone. Mi piace fare tante cose come sport, amo ascoltare la musica e sto imparando da qualche tempo a suonare uno strumento, Però alla fine malgrado abbia il tempo occupato tra lavoro e gli interessi che mi sono creata, mi rendo conto che mi mancano i rapporti sociali, le condivisioni con gli amici. Perchè poi non si può dimenticare che la mia generazione è cresciuta “nei gruppi” e con i valori di amicizia e solidarietà e tanti ideali, crollati, purtroppo.
A volte quando vado ai concerti da sola o vado in palestra, mi ritrovo con persone più giovani
e mi sento osservata come “uno strano oggetto”….Bisogna fare quello che ci piace per stare almeno un po’ bene e per allontanare la solitudine, ma c’è un po’ di vuoto intorno e di certo i social network hanno contribuito ad allontanare i contatti umani.

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