Relazioni familiari – Buone pratiche
Le buone pratiche sono presentate secondo un ordine che riproduce la frequenza di risposta ottenuta nella prima parte dell’indagine: all’inizio dell’elenco quindi puoi leggere le pratiche con maggior frequenza, in fondo le pratiche segnalate con minor frequenza. Dopo aver cliccato su “sono d’accordo” o su “sono in disaccordo” comparirà un numero che indica le risposte ricevute on line in questa seconda parte dell’indagine.
I comportamenti, le abitudini, le regole e i pensieri che nell’esperienza dei senior “funzionano” positivamente e si rivelano efficaci riguardo alle relazioni con i familiari sono:
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curare il rapporto con i familiari e con i parenti stretti (ad esempio: tenere unita la famiglia, affrontare le difficoltà insieme ai familiari, essere solidali coi parenti, trasmettere il senso di appartenenza alla famiglia, frequentare spesso i parenti, evitare attriti e mantenere tranquillità di rapporti, vivere circondato dall’effetto dei propri cari, ecc)
godersi i nipoti (ad esempio: tenerli quando sono piccoli per qualche mezza giornata, farli venire a pranzo da soli quando crescono, essere per loro una presenza concreta, coltivare nel tempo i legami con i nipoti, ecc)
mantenere un rapporto forte con i figli grandi (ad esempio: continuare ad essere per loro un punto di riferimento, curare il buon rapporto con i figli, continuare ad avere rapporti intensi e stimolanti , dedicare tempo ai figli anche se sono grandi, sentirsi regolarmente anche se andati via da casa, ecc)
curare la qualità del rapporto con il partner (ad esempio: curare che il rapporto con il partner rimanga buono, condividere esperienze e farsi compagnia, dedicare al coniuge più tempo che in passato, fare cose insieme, costruire ancora qualcosa insieme, continuare a condividere interessi e passioni, ecc)
mantenere o recuperare i rapporti con i fratelli e le sorelle (ad esempio: frequentarli regolarmente, assisterli in caso di bisogno, mantenere la comunicazione anche se si vive lontani, ecc)
mantenere o recuperare i rapporti con i fratelli e le sorelle (ad esempio: frequentarli regolarmente, assisterli in caso di bisogno, mantenere la comunicazione anche se si vive lontani, ecc)
Questi rapporti sono più facili quando si vive nella stessa città o comunque abbastanza vicini, diventano più difficili e si limitano alle grandi occasioni (anniversari importanti, matrimoni dei nipoti, lutti, ecc..) quando si vive lontani e si diventa via via più vecchi. In questi casi si sopperisce con lunghe telefonate e con altri mezzi di comunicazione: email, skype, FB, ecc.
essere a disposizione dei genitori anziani bisognosi di assistenza
fare in modo che figli grandi e genitori anziani abitino vicino
fare in modo che figli grandi e genitori anziani abitino vicino
Vicini ma non sempre attaccati, e comunque evitare di creare problemi ai figli che hanno comunque mille impegni a loro volta per i figli piccoli o adolescenti oltre che per il lavoro.
avviare nuovi rapporti di coppia, eventualmente continuando a vivere in abitazioni separate
separarsi anche da senior quando il matrimonio non ha più senso
separarsi anche da senior quando il matrimonio non ha più senso
È triste se si è arrivati agli anta avanzati e non ci dobbiamo dire più niente, anche litigare è dialogo.
Se non c’è stato un luogo che ci ha visto dialogare non parlare il matrimonio non ha mai avuto un senso…
continuare o trovare una nuova attività lavorativa possibilmente renumerata anche in quantità minore per aumentare la propria autostima e sentirsi integrati nella formazione del benessere sociale.
Come sempre, mi sembra soprattutto una questione di buon senso! tutte le “buone pratiche” indicate sono quelle che consentono il massimo della serenità e felicità possibile; ho espresso parere negativo solo sul fare abitare vicino nonni e nipoti perché, anche se rappresenterebbe una situazione ideale, nella realtà è una cosa che noi raramente possiamo decidere.
sono vedova, sola, con un figlio maschio sposato, senza nipoti, viene a trovarmi una volta a settimana, la domenica, e sento molto la mancanza di una famiglia.
sono vedova, sola, con un figlio maschio sposato, senza nipoti, viene a trovarmi una volta a settimana, la domenica, e sento molto la mancanza di una famiglia.
Anch’io vivo sola, divorziata da tanti anni. Ho due figli che hanno la loro vita, giustamente. Sono andata da poco in pensione, sono stata malata, ho perso la mia anziana madre, ho un padre invalido in casa di riposo. Mi occupo dei nipotini quando mia figlia me lo chiede, ma mi sento terribilmente sola. Mi manca una “famiglia” con cui condividere le domeniche, le cene insieme… la solitudine mi sta distruggendo. Chiedo consigli. (Sto già frequentando una psicologa, ma ho bisogno di qualcosa di concreto, come per esempio il modo per andare a vivere in una comunità). Grazie1
sarebbe una soluzione buona riuscire ad avere questi comportamenti solo che in pratica è abbastanza difficile, perchè questo modo di vivere comporta dei cambi di abitudini che non tutti sono disposti a fare. E’ gia buono però tentare di fare qualche cosa per mantanere questi rapporti in modo ottimale, senza essere forzati a cambiare abitudini, specialmente per gli anziani.
Regole dettate dal buon senso.
Bravi!!!!! Bella iniziativa
su tanti punti sono daccordo anche se cè qualche punto per forsa maggiore non si possono fare. cari saluti ..Giuseppina
Non chiudersi nel bozzolo della famiglia, ma conoscere nuova gente, anche per evitare delusioni da parte di parenti e familiari che, impegnati con il lavoro o con i figli ti sfruttano senza nemmeno rendersene conto.
Mi sembra una buona iniziativa, una bella idea.
Amare il luogo dove si abita e accettarne la mentalità ….
incrediile! Questa volta ho messo quasi tutti ‘sono d’accordo’!! Anche se avrei aggiunto puntini di sospensione… perchè idealmente, fosse davvero possibile e facile avere intorno a se’ serenità, affettività sincera, spirito ‘mutualistico’ di aiuto e solidarietà reciproca, allora investirci energie e fiducia sarebbe la giusta decisione. Ma già durante l’arco della vita si è spesso dovuto ‘ingoiare rospi’ perchè i cuginetti potessero giocare insieme, la suocera fosse perlomeno tollerata, etc… Ma se si arriva agli anni in cui si sente di meritarsi qualcosa di vero e non c’è più tempo per l’ipocrisia o il perbenismo, ma solo affetti sinceri e scambio di sola energia positiva, allora direi ‘al diavolo i parenti!’ Meglio quei pochi veri amici, sorelle e fratelli non di sangue e amori veri che possono ancora nascere e crescere..
Proporsi ai familiari come aiuto materiale e quando occorra anche umano
I miei due figli lavorano e vivono all estero (in due Paesi diversi). E stata molto dura da accettare di vederli solo qualche giorno l anno. Ma loro si trovano bene e io penso che l amore che ci unisce sopravvivera alla lontananza. Poi penso che andandosene essi mi abbiano restituito il mio tempo che posso riempire con gli interessi accantonati per tanti anni.
Buona pratica è…non giudicare e non dedicarsi al pettegolezzo
rafforzare l’intesa familiare con figli e coniuge ma non farsi schiavizzare da ciò,programmare invece bei viaggi che non si sono fatti in gioventù per i troppi impegni e anche per motivi economici .rosa
Sento molto vicine alla mia sensibilità e ai miei pensieri le riflessioni esposte riguardo i vari aspetti del vivere ” over-60 ” . Pur non avendo vissuto personalmente alcune delle esperienze trattate , apprezzo la specificità e le sfumature che sono state descritte dalle persone che si sono un po’ raccontate . Sono interessata a seguire e ad approfondire gli argomenti proposti da questo sito .
Una pratica che mi sembra importante è quella di coltivare almeno un interesse ” vero “,
ovvero l’incanalare le proprie energie nel fare qualcosa in cui ci identifichiamo e che ci rigeneri , un po’ come fanno i bambini quando giocano .
Parenti, come tutte le relazioni bisogna essere in due . Quando si creano distanze e obblighi meglio lasciar perdere . Tutto funziona fino a che non subentrano interessi economici quella è la prova del nove.
Ho 70 anni una vita di tanto lavoro autonomo, tante soddisfazioni, ora i figli proseguono la mia attivita, i nipotini sono cresciuti non hanno più bisogno della nonna che comunque da dato sempre tanto e troppo Ora la nonna si sente sola, le amiche sono degli “zombi” nessun interesse. La nonna vorrebbe andare a teatro, cinema e perchè no qualche volta a ballare, tanta voglia di uscire ma da sola non se la sente…risultato la sera alle 20 è sotto le coperte.
Chi mi insegna a creare un gruppo via internet per vedere di riuscire a organizzare un gruppo con il solo scopo di fare cose insieme? Non so se si chiama gruppo o blog ma non so come fare..Help