Vita spirituale – Buone pratiche
I comportamenti, le abitudini, le regole e i pensieri che nell’esperienza dei senior “funzionano” come buone pratiche rispetto alla vita spirituale sono (non in ordine di frequenza di risposta):
Vuoi partecipare? leggi le istruzioni
vivere una vita di introspezione e di riflessione interiore
apprezzare le bellezze, i colori, i tramonti, i fiori, gli animali, i grandi spazi
coltivare la creatività (che è anch’essa una forma di spiritualità)
relazionarsi col divino senza intermediazioni di religioni
fare training autogeno per rilassarsi e conoscersi meglio
viaggiare all’interno di se stessi attraverso autoanalisi e psicanalisi
ricercare un percorso spirituale di accettazione delle proprie molteplici e apparentemente contrastanti “anime”
ripensare al proprio percorso di vita (specialmente dopo una malattia)
essere probi e onesti e trovare nell’impegno civile un sufficiente appagamento
seguire un’etica che ha al centro l’impegno, la serietà e il rispetto per l’uomo
vivere la vita in piena autonomia e libertà di pensiero e azione
approfondire gli argomenti esistenziali dal punto di vista filosofico
riuscire ad affrontare i temi della morte e del fine vita e non evitarli
provare attenzione ed empatia per chi ha disagio, dolore, sofferenza
frequentare la comunità religiosa di cui si condivide la fede
partecipare alle pratiche previste dalla propria religione e seguire i dettami previsti
approfondire le conoscenze in campo religioso
approfondire e tener viva la propria fede attraverso incontri e dialoghi con religiosi e
sacerdoti della propria fede
nel quotidiano, non separare i principi su cui si basa la propria fede dai comportamenti della vita pratica
essere interessati attenti e aperti ai dettami di religioni diverse dalla propria di origine
evitare fanatismi ed estremismi religiosi
vivere bene anche senza interesse per la vita spirituale
Perdonarsi e perdonare e Vivere in pace con se stessi
Amarsi e rispettarsi. E’ l’unico modo per amare e rispettare gli altri. Da laico ricordo che Gesù disse di amare il prossimo come se stessi.
Ascoltare il Divino che è dentro noi
Che cos’è “una buona morte”?! Forse, morire soffrendo il meno possibile!..Certo è auspicabile per tutti giovani e meno giovani!
Meglio riflettere sul rovescio della medaglia: che cos’è “una buona vita”?
Una buona morte per me è morire senza rimpianti, aver vissuto tutto il possibile ,morire appagati del vivere del aver contribuito alla società aver fatto il proprio dovere.donare parti di noi e poi Lasciarsi,andare oltre sereni. Per questo penso sia bene andare presto dal notaio per disposizione fine vita (cure e donazione organi) e testamento.Non fa paura.
Fare almeno una volta all’anno una visita al SANTUARIO DI FONTANELLATO PARMA,dove troverete una spiritualita’ ed una armonia ,che vi donera’ beneficio,se vorrete potrete confessarvi senza preoccupazioni.Sono sicura di quello che vi sto suggerendo.LI dentro la basilica si respira il bello che abbiamo dentro di noi,il fascino l’autentico.Uscirete nuovi!!!!!