Pubblico tra “Le vostre storie” un commento inviato in agosto da Diana.
Cari coetanei,
trovo in tutti voi e nelle vostre storie di vita qualcosa che appartiene anche a me: la separazione dopo 35 anni di matrimonio, la pensione, l’importanza delle amicizie, l’impegno in attività sociali ecc. Io tuttavia passo da momenti di serenità a momenti di solitudine e sconforto. Ho una relazione con un uomo di cui non potrò mai essere la compagna, a volte questa relazione mi basta a volte mi fa soffrire. Forse sto sbagliando tutto anche in questa fase di vita. Amo tanto ballare e lo faccio, con un bel gruppo di amiche e facciamo pure delle esibizioni! La mia vita è piena di cose ma perché mi manca qualcosa? Mi manca l’amore con la A maiuscola! Ho ragione o sono una stupida illusa di 63 anni?
5 Comments
Non credo proprio che tu sia stupida , quanto ad illusa se la tua relazione continua e almeno a volta ti fa essere felice , non vedo perchè considerarti illusa . Mi trovo nella tua stessa situazione , perchè non ho il coraggio di staccarmi dopo tanti anni piatti , compensati da immersioni nel lavoro , ma ora la pensione toglie soldi ed aumenta il tempo libero e rende l’insoddisfazione insofferenza . Non ho neanche un relazione part time , perchè quella che avevo ho capito che era di pura convenienza economica e non escludeva compagnie alternative , quindi ho deciso di troncarla anche se è rimasto un contatto a solo livello telefonico . Momenti di sconforto capitano a tutti , anche perchè abbiamo superato la prima metà della vita , ma questo a maggior ragione dovrebbe spingere a recuperare per quanto possibile tutto quello che si sarebbe voluto fare e che prima non è stato possibile ottenere . I sentimenti ed i desideri non cambiano con l’età , forse si affinano ; meglio vivere la vita nella maniera più piena possibile , girando il mondo e conoscendo luoghi e persone nuove ! AUGURI , luciano .
non ci comportiamo come se avessimo la data di scadenza: Perchè mai non ti dovrebbe mancare l’amore con la A maiuscola??
Anche a me succede la stessa cosa. Ho una vita piena: salute, amore, affetti, amicizia, lavoro (anche se precario), volontariato, sport, lettura e scrittura. Eppure spesso mi ritrovo in pieno sconforto. Sento che mi manca qualcosa, tanto vuoto e solitudine che non so come riempire. Sono arrivato alla conclusione che sia un disturbo psicologico che non riesco a risolvere da solo.
Ho letto commenti precedenti. Prima d’ora non avevo mai scritto a questo blog. Ne ho sessanta compiuti. Sono un libero professionista ed il mio lavoro (molto impegnativo), funziona e stimo che dovro’ lavorare almeno altri cinque anni, complici due figli all’ universita’. Ho una famiglia unita, una moglie brava e fedele che amo ma che si trova in precarie condizioni fisiche. I figli sono bravi e mi danno soddisfazioni. Giro in moto su una supersportiva. La mia salute nel complesso, tiene. Sono e mi ritengo una persona fortunata, percio’. Eppure, nemmeno io sono contento. A volte sono disperato (per la situazione di mia moglie, prevalentemente). Quindi penso, perdonate la franchezza, che sia difficile o impossibile essere contenti a quest’ eta’ per un unico semplice motivo: gli anni migliori, quelli della gioventu’, della bellezza (per chi era bello) , della prestanza fisica e delle opportunita’ sono passati. Punto e basta. D’ora in avanti le cose e la vita possono solo peggiorare e i beni materiali, gli hobbies ed altre menate non aiutano. Per niente. Forse, l’unica attivita’ che puo’ dare un po’ di sollievo e’ il volontariato; vale a dire cercare di aiutare chi stia peggio. Chi abbia una fede, forse, puo’ provare a rifugiarvisi; per il resto: ogni giorno che passa e’ regalato.
Ecco un drappello di scontenti, ma la signora di cui sopra sapeva dall’inizio che la relazione era quel che era, una storia a metà tempo: Spesso non si è soddisfatti perchè si cerca solo quel che non si ha o si pensa si debba pretendere chissà che dalla vita, magari paragonandoci a chi apparentemente si è realizzato, ma anche il sessantenne padre di famiglia pare non sazio dei suoi successi; qui non si parla mai di un Altro o un Oltre che è il desiderio di infinitezza, di compimento; non tutto dipende da noi, accettando giorno x giorno la bellezza del quotidiano e condividendo con chi ha di meno, magari ci fa piu’ felici.