Le Vostre Storie

65 anni e non so come ci sono arrivata

Ketty ha scritto questa sua testimonianza sulla pagina facebook de I ragazzi di sessant’anni: “Ho 65 anni e non so come ci sono arrivata… forse perchè ero occupata a lavorare (troppo) e ora arrivano le magagne anche se lievi e la consapevolezza di non arrivare più a tutte le cose che facevo prima. Ho un B&B costruito 10 anni fa e funziona alla grande ma vivo in questa grande casa da sola e a volte vorrei scambiare qualche opinione su cose del giorno, non voglio un compagno come potrete pensare ma qualche amico/a che ogni tanto passi qualche mese qui da me dandomi una mano e un consiglio. Ho tante amiche, giochiamo a burraco o andiamo al cinema, ci scappa anche qualche viaggio ma sono amicizie superficiali. Hanno ancora voglia di andare a ballare e parlare solo di cose che alla mia età trovo inadeguate, mi piace leggere, dipingere ma è cosi difficile trovare donne che si rassegnino a fare cose che non li portino a rinvangare la loro giovinezza e non volerla perderla a tutti i costi ! La solitudine quando rientro in casa a volte è pesante… fortunatamente c’è il mio ex marito con il quale è rimasta una vera amicizia e stima… con lui possimo parlare di politica di tutto quello che purtroppo accade. Comunque se c’è un coetano/a che si sente solo e ha voglia di fare una vacanza ho un appartamento a disposizione e un orto che piange. Scusate gli errori, ho scritto d’impulso. Buona vita a tutti. Ketty”

Il messaggio di Ketty è pubblicato anche su www.osservatoriosenior.it

Read more

Ho trovato la mia giusta dimensione

Fra 5 mesi compirò 60 anni e sono già un po’ di anni che serenamente sto facendo il punto della situazione della mia vita.
Sono di Roma e ancora lavoro (sono 40 anni) e non posso scegliere purtroppo, come si poteva fino a qualche anno fa, di smettere e finalmente godermi con serenità la mia vita.
Ho due figli grandi e autosufficienti e un matrimonio finito 10 anni fa.
Proprio da questo avvenimento così serio e doloroso sono riuscita a tirare fuori da questa donna, che si era dedicata completamente alla famiglia, una nuova me stessa.
Mi sono ritrovata improvvisamente, dopo tanti anni e ad “una certa età” a dovermi rifare amicizie in un mondo che non conoscevo e non riconoscevo (sul lavoro avevo un paio di amiche sposate). Se a 20 anni avevo le mie amiche e la mia comitiva (che modo desueto per dire amicizie!) andavo a ballare e a mangiare una pizza con amici che conoscevo da tanto tempo, ora mi ritrovavo a fare qualche conoscenza senza poter approfondire perché non si usa più, persone di “una certa età” che si comportavano come se avessero 15 anni…. Tutto questo solo per avere qualche amica per poter uscire a prendere un caffè, per una mostra o un cinema.
Sinceramente io non mi sento di giudicare nessuno, ma mi sono sentita come un pesce fuor d’acqua; donne di 55-60 anni con tacco 20, palestrate e super accessoriate, agguerrite al rimorchio.
Uomini che ad ogni costo, senza crederci, dovevano dare di loro un’idea che non corrispondeva alla realtà. Io invece mi aspettavo di riallacciare i fili della mia vita, che avrei parlato con i miei coetanei il nostro linguaggio, fatto di ricordi, di modi di dire e di anni indimenticabili. Ancora credo ci siano persone normali come me, che si sono tirate indietro, che si sono ritirate in buon ordine sentendosi inadeguate. Io sono una donna normale, moderna ma consapevole della sua età.
Ora vivo serenamente la mia vita perché ho capito che la felicità è dentro di noi. Mi sono interpellata su cosa mi piaceva e volevo fare, sto bene a casa mia e sto bene anche fuori, con la gente perché sono molto socievole ma…… ora ho scoperto la mia libertà. La libertà di fare o non fare nulla, l’autonomia di decidere dove andare e cosa fare e l’indipendenza di fare progetti che piacciono esclusivamente a me. Certo, ogni tanto esco con le pochissime amicizie che mi sono voluta mantenere, ma ora la mia serenità o tristezza non dipendono più dallo stare o non stare soli. Mi sento più forte e amo molto di più gli altri perché non li devo subire. Spero che questa mia porti un po’ di conforto come una ventata di aria fresca a tutte le persone che stanno attraversando un lungo periodo di crisi.

Questa storia è stata pubblicata anche su www.osservatoriosenior.it

Read more

Padroni del proprio tempo

Per caso ho trovato questo interessante blog, mi presento mi chiamo Angelo e ho 65 anni, fisicamente mi difendo, quello che vorrei comunicare a quelli che hanno la mia età, è quello di fare tesoro di tutte le esperienze fatte nel proprio tempo, dico proprio e non nel tempo rubatoci da molte vicisitudini negative che la vita ci ha fatto affrontare.

Vivere il proprio tempo è essere sempre se stessi e non quello che il sistema vorrebbe che fossimo, essere se stessi significa dare veramente per ciò che siamo per ricevere ciò che vorremmo, cioè L’amore. L’amore non ha tempo ma percepirlo nel nostro tempo può fare miracoli, in ogni senso. Un saluto caloroso a tutti voi. Angelo

Read more

La solitudine è una sconfitta

Ho trascorso la mia vita tra i giovani. Insegnare non è solo trasmettere conoscenze e cultura, è anche un percorso che si compie con le generazioni che via via si susseguono e ti modificano nel tempo. Si cresce con loro. Ho conciliato famiglia e lavoro ….poi come sempre accade la vita sceglie per te.

In un sol colpo mi son ritrovata : pensionata (dopo 43 anni di servizio) nonna (i miei due figli hanno messo su famiglia ) e la cosa più tragica improvvisamente ho perso il compagno e sostegno di una vita. Cosi mi ritrovo sola a 70 anni ma con un grande desiderio di non arrendermi ancora alla solitudine.

Sono italiana ma vivo a Innsbruck, Vorrei conoscere amiche o amici con cui poter condividere interessi comuni. Non so coma funziona questo sito. Aspetto proposte e suggerimenti. Un saluto Maria Luisa

Read more

A precipizio verso… me stesso

Classe (i nostri anziani di un tempo usavano spesso questa divertente parola) 1960, classico bravo ragazzo, educazione severa e spartana, pochi soldi e poca vita, autostima pressochè nulla, pochi amici, pochissime donne, laurea in economia alla grande. Da sempre (dai 25 anni a tutt’oggi) lavoro per un importante ente pubblico nazionale, ma con una gestione professionale di me stesso pessima (sono perfezionista, poco incline al compromesso e a volte un pò lento a capire e a reagire alle situazioni), tanto da ritrovarmi sempre dietro agli altri. Sono sposato con una donna magnifica, positiva, allegra, decisa per quanto per certi versi insicura anch’ella, innamorata, che tuttavia a volte mi dà l’impressione di governarmi in tutto e per tutto. Ho due figli (maschio e femmina) ormai grandi, che non mi danno alcun problema (forse perchè gli abbiamo dedicato davvero tanto tempo e tantissime energie). Soprattutto, sono pigrissimo, non intraprendo nulla, anche temendo di sbagliare e il giudizio altrui. Insomma, una vita grigia e – finalmente – vengo al punto, che è il “terrore” della vita da pensionato, per me che non manco un giorno dal lavoro e temo le ferie per la paura del tempo libero, del ritrovarmi solo con me stesso a dovermi inventare le giornate, io che di inventiva praticamente non ne ho! Tuttavia, il suo blog (per l’esattezza un suo ospite), scoperto solo oggi e per puro caso, qualche spunto me l’ha dato e quindi in questo momento mi sento più sereno. Naturalmente, penso che continuerò a seguirvi.

Read more

Datemi una lanterna….

Ho quasi 63 anni, ho vissuto tutta ma proprio tutta la vita al servizio degli altri. Prima mia madre che comandava a bacchetta, poi un marito egocentrico, due figlie che quando hanno bisogno sanno a chi rivolgersi, a chi se non a me che non mi tiro mai indietro!!   Ho 4 nipoti che entro l’anno saranno 6… separata in casa da quasi 3 anni ma separata in casa da 44 anni, questa la realtà!!  Mi rendo conto che la colpa principale è mia, ho permesso che gli altri, marito in primis, mi trattassero così, ma adesso tutti mi dicono vai… ed io non so da che parte cominciare, adesso che tutti abitiamo vicini come faccio ad andarmene?  Ora quella che potrebbe aver bisogno degli altri sono io, bisogno dei miei figli magari… decidere se essere sola vivendo in 2 o esserlo vivendo sola… Ultimo ma non ultimo sono casalinga da sempre… economicamente non autosufficiente… forse un aiuto psicologico mi darebbe la forza di capire quale è la mia strada, credo che prenderò questa strada in attesa di capire quale sarà quella definitiva, quella che mi farà vedere la luce.

Read more

Sono diventata trasparente

Ogni tanto mi domando se solo io ho la sensazione, a 67 anni, di essere diventata trasparente per gli altri, o se anche le mie coetanee e i miei coetanei provano la stessa cosa.
Lasciamo perdere gli sguardi degli uomini per strada, quelli ormai sono solo un lontanissimo ricordo e nemmeno sempre piacevole. Parlo della sensazione che provo quando ti presentano nuove persone, quando ti trovi in mezzo a un gruppo di gente che hai appena conosciuto. A volte mi piacerebbe essere un po’ al centro dell’attenzione e non mi riesce più.
Sarà una cosa che dipende dal cambiamento fisico ? Sento che mi esce una voce meno forte, i capelli sono ormai grigi e se li tingo è peggio, mi sto assottigliando (lo so che dovrei essere contenta di questo, tante amiche fanno sacrifici per non ingrassare troppo, ma nemmeno diventare un’acciuga è bello).
Mai stata una leader, però adesso davvero mi sento troppo marginale.
Ancora lavoro e lì al lavoro è un po’ diverso, ma nemmeno tanto. Mi spiego: al lavoro ho un ruolo preciso, la mia competenza è riconosciuta, i ragazzi e le ragazze più giovani dello studio si rivolgono a me quando sanno che posso risolvergli dei dubbi. Sono una rotella ben oliata del meccanismo, a me sta bene e a loro sta bene. C’è un buon rapporto e rispetto reciproco. Però appena si esce dalle cose di lavoro e qualcuno comincia a parlare di altro, ecco che ritorna l’impressione di essere trasparente. Perché ?

Questa storia è stata pubblicata anche su www.osservatoriosenior.it

Read more

Ripartire

La mia vita è stata un susseguirsi di partenze. Ho avuto la fortuna di poter fare quel lavoro che sognavo sin da bambino, ossia vendere viaggi che detto così sembra molto riduttivo. Infatti dietro la parola vendere viaggi si nasconde tutto un mondo fatto di emozioni, di sogni, di paure inconsce da superare. Viaggiare mi ha permesso di conoscere una fetta consistente di questo nostro mondo e aprirmi a culture diverse, incontrando gente di tante razze, condividendo con loro momenti molto intensi. A conclusione del 2015, ho attraversato un momento difficile dal punto di vista professionale perché, purtroppo, l’agenzia di cui sono ancora socio, per tutta una serie di motivi ha dovuto chiudere la sua attività al pubblico. Per me è stato un duro colpo e forse anche per un eccesso di stress mi sono ritrovato in quelle situazioni in cui un momento di stanchezza, se non preso in tempo rischia di trasformarsi nelle piaghe dell’anima e della mente. Periodi in cui tutto sembra buio, fermo, senza più via d’uscita, Ma la vita mi ha abituato che dopo un viaggio si può sempre ripartire per un nuovo viaggio e avendo questo nel mio DNA ho ritrovato la forza di ripartire, confortato dalla stima, dall’affetto di tante persone nella famiglia, nelle amicizie, tra i colleghi di altre agenzie e tra i clienti . E così ho ritrovato le mie attività, lo scrivere sul mio blog, il proporre viaggi, la curiosità che non mi è mai mancata.

Questa storia è stata pubblicata anche su www.osservatoriosenior.it

Read more

Una brutta storia…

… di cui sono io il responsabile. Primavera dell’anno scorso: l’associazione di cui faccio parte organizza tre giorni di viaggio ad Assisi e ci andiamo in trenta, giovani e meno giovani, il più anziano ha 78 anni, il ragazzo più giovane 24. Il clima tra noi è bellissimo, c’è un’atmosfera fuori dal comune, quasi incantata. Io di anni ne ho 66, credo di portarli bene e in quei giorni mi sento particolarmente vitale. Scherzo con tutti, faccio battute, aiuto chi ne ha bisogno. E mi accorgo che una delle donne del gruppo, vent’anni meno di me, è particolarmente piacevole e intrigante. Anche lei non è indifferente al mio stato di grazia di quei giorni, mi si avvicina spesso, parliamo molto, c’è intesa. Potrei fermarmi a questo stadio e in effetti mi passano per la mente pensieri saggi, tipo che alla mia età bisogna andarci cauti o che a casa mi aspetta una moglie a cui voglio bene. Invece sono proprio preso dal sacro fuoco e perdo completamente la testa per questa donna. Quando la gita finisce e torniamo a casa, passo settimane in cui non mi riconosco più, il pensiero fisso è per lei, continuo a chiedermi come ci si può innamorare alla mia età, trovo scuse in continuazione per non stare a casa la sera. Non mi importa niente né del passato né del futuro, è importante solo il presente e quello che sto vivendo. Mia moglie ovviamente si accorge che è successo qualcosa e non so mentirle. Sta molto male e subito mi chiede di trovarmi un altro posto dove andare a dormire. Passano pochi giorni e succede il peggio: la donna di cui mi sono innamorato sparisce, non risponde più alle telefonate, agli sms, alle mail, chiedo agli altri dell’associazione e nessuno ne sa più nulla, a casa sua dove vive da sola non risponde nessuno. Desaparecida. Anche in associazione sono preoccupati e le sue amiche non ho fatto in tempo a conoscerle. Passano due settimane di angoscia e di paura, poi mi avvisano che è ricomparsa. Mi precipito, e lì mi affronta dicendomi quel che ormai temevo: ci ho pensato, dovevo essere da sola per pensarci per questo sono andata via, io non sono innamorata di te e non credo che la nostra relazione possa avere un futuro, mi spiace. Insomma, mi scarica e io passo dalla disperazione più nera all’autocommiserazione. Perdo chili e la faccia mi diventa scavata. Mia moglie non vuole più sentir parlare di me e trovo ospitalità da un vecchio amico. Dopo qualche altra settimana il sentimento prevalente è che mi sento un cretino, un cretino che si è andato a buttare in una situazione che poteva solo finire così. Intanto rifletto anche su come il rapporto con mia moglie fosse fragile, inaspettatamente fragile dopo tanti anni di matrimonio. E così i giorni passano. E io a questo punto non riesco più a guardare avanti.

Questa storia é stata pubblicata anche su www.osservatoriosenior.it

Read more

Pensione ballerina

Per fortuna il mio lavoro ancora mi piace e non sto tutti i giorni a verificare quanto mi manca alla pensione, perché se lo facessi diventerei matta. Sono nata nel 1952, annata che le stelle devono aver decretato come quella in cui fare tutti gli esperimenti possibili e immaginabili per le donne che devono andare in pensione. Ormai gli anni sono 63 e solo pochi anni fa (nell’era pre-Fornero), quando sono stata una volta a chiedere lumi all’Inps, mi dissero tutti contenti (loro ed io) che entro pochi mesi avrei avuto diritto all’assegno. Poi tutto è cambiato e c’è voluto un po’ di tempo per farsene una ragione, anche se non ho mai capito bene quale sarebbe stata l’età vera del mio pensionamento, da lavoratrice autonoma che in gioventù non le versavano i contributi. Però ormai me n’ero fatta una ragione e a mia figlia ho detto: “Cara mia, se vuoi regalarmi un nipote ne sarei felicissima, ma sappi che un po’ d’aiuto per qualche altro anno non te lo posso dare”. Poi durante queste feste di Natale mi sono imbattuta in un po’ di notizie che parlavano, per il 2016, di ancora nuove regole per le donne. I titoli dicono che si torna ad andare in pensione prima (noi donne), ma al primo articolo letto non ho capito niente, spiegava tutti i vari casi ed eccezioni, così alla fine non ci ho capito niente. Sarà il giornalista poco chiaro, ho pensato. Così ho letto un altro giornale, ma il risultato è stato lo stesso, per capire che sorte mi ha riservato il destino dovrò chiedere di nuovo a qualche “esperto”. Poi dicono che serve più flessibilità… ma più flessibilità di così ! Mai che si possano fare dei programmi, ogni anno sono lì che devo capire cosa è cambiato !

Questa storia é stata pubblicata anche su www.osservatoriosenior.it

Read more