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Una brutta storia…

… di cui sono io il responsabile. Primavera dell’anno scorso: l’associazione di cui faccio parte organizza tre giorni di viaggio ad Assisi e ci andiamo in trenta, giovani e meno giovani, il più anziano ha 78 anni, il ragazzo più giovane 24. Il clima tra noi è bellissimo, c’è un’atmosfera fuori dal comune, quasi incantata. Io di anni ne ho 66, credo di portarli bene e in quei giorni mi sento particolarmente vitale. Scherzo con tutti, faccio battute, aiuto chi ne ha bisogno. E mi accorgo che una delle donne del gruppo, vent’anni meno di me, è particolarmente piacevole e intrigante. Anche lei non è indifferente al mio stato di grazia di quei giorni, mi si avvicina spesso, parliamo molto, c’è intesa. Potrei fermarmi a questo stadio e in effetti mi passano per la mente pensieri saggi, tipo che alla mia età bisogna andarci cauti o che a casa mi aspetta una moglie a cui voglio bene. Invece sono proprio preso dal sacro fuoco e perdo completamente la testa per questa donna. Quando la gita finisce e torniamo a casa, passo settimane in cui non mi riconosco più, il pensiero fisso è per lei, continuo a chiedermi come ci si può innamorare alla mia età, trovo scuse in continuazione per non stare a casa la sera. Non mi importa niente né del passato né del futuro, è importante solo il presente e quello che sto vivendo. Mia moglie ovviamente si accorge che è successo qualcosa e non so mentirle. Sta molto male e subito mi chiede di trovarmi un altro posto dove andare a dormire. Passano pochi giorni e succede il peggio: la donna di cui mi sono innamorato sparisce, non risponde più alle telefonate, agli sms, alle mail, chiedo agli altri dell’associazione e nessuno ne sa più nulla, a casa sua dove vive da sola non risponde nessuno. Desaparecida. Anche in associazione sono preoccupati e le sue amiche non ho fatto in tempo a conoscerle. Passano due settimane di angoscia e di paura, poi mi avvisano che è ricomparsa. Mi precipito, e lì mi affronta dicendomi quel che ormai temevo: ci ho pensato, dovevo essere da sola per pensarci per questo sono andata via, io non sono innamorata di te e non credo che la nostra relazione possa avere un futuro, mi spiace. Insomma, mi scarica e io passo dalla disperazione più nera all’autocommiserazione. Perdo chili e la faccia mi diventa scavata. Mia moglie non vuole più sentir parlare di me e trovo ospitalità da un vecchio amico. Dopo qualche altra settimana il sentimento prevalente è che mi sento un cretino, un cretino che si è andato a buttare in una situazione che poteva solo finire così. Intanto rifletto anche su come il rapporto con mia moglie fosse fragile, inaspettatamente fragile dopo tanti anni di matrimonio. E così i giorni passano. E io a questo punto non riesco più a guardare avanti.

Questa storia é stata pubblicata anche su www.osservatoriosenior.it

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“I diari del viagra” e i libri per i senior

I guru delle grandi case editrici l’avevano preannunciato: è in arrivo un’ondata di pubblicazioni dedicate ai senior, scritte dai senior e con i senior come protagonisti. Puntuale, l’operazione sta effettivamente iniziando e sta prendendo la forma soprattutto del romanzo leggero. Se sarà poi un’operazione di qualità lo potremo valutare solo più avanti, anche se i primi segnali sono piuttosto deludenti.

Per la verità è stata Hollywood per prima ad accorgersi del “mercato” costituito dai baby boomers, producendo film a loro rivolti e adottando interpreti della medesima generazione. Ora tocca all’editoria libraria. Per capire cosa sta succedendo è utile ricordare le parole del magazine on line “Libreriamo”, che propone un parallelo tra la letteratura per i senior e quella per gli young adults:  “Quest’ultima, nata negli anni ‘70 grazie all’enorme ondata di lettori boomers, allora adolescenti interessati a identificarsi nei personaggi dei libri, ha riscosso un enorme successo e resta, ancora oggi, una categoria molto forte dell’industria del libro. Come la letteratura young adult si occupa di protagonisti adolescenti alle prese con le difficoltà e le situazioni che li porteranno a vivere il passaggio all’età adulta, così la letteratura baby boomers si focalizza su un’altra grande transizione: il passaggio alla terza età. I lettori vogliono sentirsi rappresentati, vogliono opere letterarie e personaggi nei quali identificarsi in questo delicato momento della loro vita”.

Un esempio eclatante di questo fenomeno editoriale è “I diari del viagra”, volume in uscita in Italia in queste settimane nella collana Rizzoli Max, scritto dalla californiana Barbara Rose Brooker (in foto, ripresa a casa sua nel 2010) e che ha come protagonisti la 65enne Anny  e il settantenne Marv. Tradotto in molte lingue, il libro ha già avuto un buon successo negli Stati Uniti e sta diventando anche una serie televisiva. L’autrice, nativa di San Francisco che è anche il palcoscenico del suo romanzo, scrive, dipinge, tiene seminari, è un’attivista per i diritti umani e da anni lotta contro la discriminazione legata all’età. E’ lei la promotrice della prima age march della storia, per l’orgoglio dell’età e contro la age discrimination, che si è tenuta sulle sponde del Pacifico l’8 agosto del 2010.  “I diari del viagra” sono dunque l’opera di una persona che conosce da vicino le tematiche dei senior, a cui si appassiona. Nel romanzo, la protagonista Anny è giornalista di mestiere e pittrice per hobby, è separata, ha una figlia grande dalle stucchevoli premure nei suoi confronti e da parecchi anni non ha rapporti con l’altro sesso. Però non è per niente disponibile ad accettare una vita solitaria e quando la sua caporedattrice le fa pressione per trovare qualcosa di nuovo che catturi i lettori della sua rubrica, Anny si inventa in un sol colpo due grosse novità che le cambiano la vita: si iscrive a un sito di appuntamenti on line e si getta a capofitto in una serie di incontri da cui trae ispirazione per i suoi pezzi giornalistici. Naturalmente, tra tanti uomini insignificanti incrocia anche Marv, il suo nuovo principe azzurro. Anny racconta con dovizia di particolari gli appuntamenti con Marv nella sua rubrica, che a questo punto sfonda e raccoglie consensi unanimi. Nel rapporto con il prestante Marv, Anny si rimette in gioco, con tutte le paure che si possono avere alla sua età. D’altra parte, riscoprire emozioni, sesso, amore, così come esplorare le diffidenze reciproche e le difficoltà di comunicazione con il nuovo tipo antropologico del maschio settantenne che fa uso del viagra, sono insieme il premio e la fatica per chi non vuole perdere le opportunità di questo tratto di vita. Queste, in sintesi, sono la trama e l’ispirazione de “I diari del viagra”. Il tema è interessante, siamo al cuore di una parte importante della “vita nuova” dei senior. Il modo in cui viene affrontato invece è piuttosto deludente, anche se mi rendo conto che l’obiettivo è una lettura leggera sotto l’ombrellone. Saturo di tic americani, con dialoghi che ondeggiano tra la telenovela e il fotoromanzo, oberato da un eccesso di tacco 12 e di prestazioni sessuali, il libro si propone dichiaratamente come “il Sex and the City di una generazione che continua ad amare ed osare”: sicuramente una buona premessa per il successo commerciale, ma non cercate qui la letteratura !

P.S. di domenica 7 luglio: quando la reltà nostrana supera la fiction: http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_luglio_6/stalker-70enne-denunciato-amore-online-2222026134808.shtml

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