Da parte di Marisa: Sono del ’52 e faccio la bibliotecaria in una cittadina della Sardegna.
Il cambiamento degli ultimi anni è avvenuto nel modo più tragico, a causa di un mio problema di salute, abbastanza serio. Essendo abituata al lavoro e a svolgere le varie attività in casa o inerenti alla socialità della vita cittadina, questo problema mi ha bloccato e pesato molto. È strano, pensiamo sempre che possa succedere solo agli altri, che io fossi indistruttibile, dunque si è trattato di un fatto che mi ha scombussolata molto. Però qua sono molto conosciuta e stimata da tutti, giovani e adulti, e così nell’occasione della mia malattia non mi hanno lasciato sola.
Con i miei risparmi ho cominciato ad occuparmi della costruzione di una casa, per quando sarò più anziana, ed è una soddisfazione enorme vedere i lavori che vanno avanti, anche se ci vorrà molto tempo prima che sia finita, ma non ho fretta.
Sono purtroppo ancora a lavoro, e dico purtroppo perché i tempi si allungano sempre di più, e con questi andazzi non si sa se ci si arriverà mai alla pensione.
Sono sempre stata attivamente impegnata nei programmi delle attività pubbliche, e spesso mi trovo ad essere il fulcro trainante del gruppo che si inventa di tutto per non far morire di noia e disinteresse una cittadina un po’ apatica, che di certo non offre grandi cose, in cui si ha la tendenza a lasciare che siano gli altri a fare i primi passi per poi seguirli a loro volta.
Mi piace disegnare, creo e colleziono presepi, e cerco di essere utile a chiunque lo chieda con consigli, ma anche per questioni burocratiche.
Di certo non vado a ballare, ma effettivamente non andavo neanche da giovane, visto che qua non c’erano questo genere di locali, e bisognava divertirsi con quello che offriva la cittadina. È per questo che ci si butta sul sociale, con feste e manifestazioni religiose e civili.